Il progetto “Fare Comunità”
si attuerà presso la Comunità alloggio per minori , Imparando a volare, una delle sedi operative della Cooperativa sociale E.T.I.C.A., ubicata nel Comune di Napoli.
La Comunità Imparando a volare è un servizio residenziale che ha disponibilità di ospitare 6 minori di sesso femminile, e, ad oggi, accoglie 6 adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 18 anni, vittime prevalentemente di abusi e maltrattamenti in famiglia.
Il progetto “Fare Comunità” intende offrire alle utenti della Comunità l’occasione di interfacciarsi con figure giovani, che non hanno un ruolo prettamente educativo (ma che con gli educatori sono a stretto contatto!), che possono fungere da fratelli maggiori, nelle occasioni in cui, come accade solitamente nelle famiglie, i ragazzi usano delle figure intermedie per arrivare a comunicare ai genitori le loro emozioni. In questo contesto la presenza dei volontari rende la Comunità un luogo meno coinvolto, più oggettivo.
Con la realizzazione del progetto la Cooperativa si propone, inoltre, di facilitare la fruizione delle opportunità offerte dal territorio per soddisfare i bisogni primari delle ragazze (accompagnamento a visite mediche, terapie psicologiche, supporto scolastico pomeridiano, accompagnamento a scuola, al cinema…)
Queste figure, fungono inoltre da compagni di percorso, contribuendo a creare o ad agevolare sul territorio, in maniera monitorata, maggiori e migliori occasioni di aggregazione e socializzazione per le utenti.
Quest’idea di integrazione monitorata e consapevole va a vantaggio del territorio: ha l’obiettivo di moderare il verificarsi di atteggiamenti di intolleranza e ghettizzazione da parte dei cittadini dei quartieri ospitanti e frenare atteggiamenti ostili e provocatori da parte delle “ospiti” come risposta a una mancata inclusione ed accettazione della loro presenza sul territorio.
Questo progetto inoltre favorisce la conoscenza del servizio, attraverso i benefici prodotti sulle utenti, aumentando nella comunità locale l’idea che la Comunità alloggio sia un bene comune da tutelare per il benessere di tutti.
Questo progetto, attraverso la mediazione nelle relazioni, supporta l’avvicinamento dei volontari e dei sostenitori della comunità locale aumentando il livello di partecipazione del territorio ai propri servizi sociali.
- Destinatari diretti del progetto:
I destinatari diretti del progetto sono 6 ragazze adolescenti che vivono in Comunità perché allontanate dal nucleo familiare di origine per gravi forme di abbandono, maltrattamento o abuso. Queste ragazze spesso provengono da altre zone di Napoli o da altri Comuni della Regione Campania e sono necessitate ad adattarsi alle nuove condizioni di vita, seppur migliorative, pertanto hanno esigenza di avere quante più numerose possibilità di soddisfare i bisogni di socializzazione e integrazione con il territorio, di crescita attraverso la fruizione di opportunità individualizzate e altresì di ricevere un contenimento e una mediazione utile a esprimere il loro vissuto con più facilità.
- Beneficiari indiretti del progetto:
Beneficiari indiretti sono innanzitutto gli abitanti del quartiere che riescono a vivere meglio l’integrazione di ragazzi “problematici”, grazie alla mediazione di adulti di riferimento.
Beneficiaria è la nuova scuola che le ragazze di trovano a frequentare quando trascorrono il loro periodo di permanenza in Comunità, spesso diversa da quella che frequentavano in precedenza.
Beneficiaria è anche la società civile che si arricchisce di una cultura dell’accoglienza che “fa bene” ad una città strutturata a macchia di leopardo, con una continua alternanza tra ricchezza e pluralità di opportunità e condizioni di degrado e marginalità.
- Obiettivi per i volontari in servizio civile:
- Osservare il lavoro educativo per acquisire tecniche e modalità di relazione
- Imparare a leggere i bisogni degli utenti nell’ottica di dare risposte efficaci ed adeguate al profilo di ciascun soggetto.
- Lavorare per l’integrazione sociale
- Contribuire a che l’intervento risulti il più ampio possibile in una Regione in cui la lotta al disagio e all’illegalità deve formare, a partire dalle primissime esperienze di vita sociale, dei responsabili cittadini del futuro.
Gli impegni che prenderanno, con adeguato e permanente sostegno educativo da parte dell’equipe e del supervisore ove necessario, saranno utili per :
- Supportare gli educatori per far in modo che le utenti amplino il numero e la varietà delle loro attività
- Affiancare le utenti affinché queste attività si realizzino nel migliore dei modi
- Dare appoggio emotivo alle ragazze per superare le difficoltà quotidiane ad integrarsi sul territorio
- Mediare nei rapporti con le figure adulte che rappresentano l’istituzione e le regole
Il progetto ha la durata di un anno è prevede l'utilizzazione per 1.400,00 ore/volontario,
comprensive di 41 ore di formazione generale e di 78 ore di formazione specifica.